CONTO TERMICO 2.0: che cos'è e come funziona

CONTO TERMICO 2.0: che cos'è e come funziona

Iniziamo a conoscere uno dei sistemi incentivanti che possiamo trovare nel panorama italiano:  

il CONTO TERMICO 2.0.

Il Conto Termico è un meccanismo nato per sostenere piccoli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e quindi risultare energicamente più efficienti.

Lo scopo del Conto Termico è quindi di incentivare interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica su edifici esistenti e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per piccoli impianti.

Quindi grazie a questo strumento è possibile migliorare le prestazioni energetiche favorendo una diminuzione dei consumi e recuperando in poco tempo una percentuale della spesa sostenuta.

Quali sono le novità inserite all’interno del nuovo Conto Termico rinnovato rispetto al D.M. 28/12/2012?

Quali sono gli incentivi? E a chi spettano?

Una novità inserita all’interno del Nuovo Conto Termico (Decreto MISE 16/02/2016 e DECRETO 7/11/2017, n. 186), nel momento dell’inserimento delle domande che riguardano le caldaie o le stufe a biomassa, è l’obbligo di allegare il certificato ambientale in cui si attesta che vengono rispettati i requisiti richiesti dal decreto.

Il GSE (Gestore servizi Energetici del fondo incentivi), società che gestisce i fondi del Conto Termico, verificherà la presenza di questo attestato (conditio sine qua non per ottenere l’idoneità).

Questa organizzazione valuta le domande che vengono inserite sul suo portale, quali sono le spese ammissibili e con quali modalità è possibile richiedere l’incentivo, che per quel che concerne il Conto Termico è richiesto a prenotazione diretta.

Chi sono i beneficiari?

Nel nuovo C.T. vi è stato un ampliamento dei soggetti ammessi e sono:

“a) le amministrazioni pubbliche, relativamente alla realizzazione di uno o più degli interventi di cui all’articolo 4 (ossia efficienza energetica e rinnovabili termiche);

b) i soggetti privati, relativamente alla realizzazione di uno o più degli interventi di cui all’articolo 4, comma 2 (ossia rinnovabili termiche)”.

Ai fini dell’accesso agli incentivi, oltre che direttamente, i soggetti di cui alla lettera a) del comma 1, possono avvalersi dell’intervento di una ESCO (che possiede la certificazione in corso di validità secondo la norma UNI CEI 11352) mediante la stipula di un contratto di prestazione energetica o mediante la stipula di un contratto di servizio energia rispettando i requisiti del contratto di servizio energia indicate dal GSE nelle regole applicative.

Una volta approvata la domanda, gli incentivi sono corrisposti dal GSE (PortalTermico), in dipendenza delle tipologie di intervento effettuate e della loro dimensione, in rate annuali costanti della durata compresa tra 2 e 5 anni, o in un’unica soluzione, nell’eventualità che l’importo dell’incentivo non superi i 5.000 euro.  (entro 2 mesi)

I fondi ammontano a 900 milioni di euro annui, di cui 200 destinati alla PA.

L’incentivo viene suddiviso in percentuale in conseguenza della tipologia d’intervento.

Fino al 65% della spesa sostenuta per gli "Edifici a energia quasi zero" (nZEB), per le pompe di calore, per le caldaie a biomassa, per i sistemi ibridi a pompe di calore e per gli impianti solari termici, fino al 40% per gli interventi di coibentazione delle pareti e della copertura, per la sostituzione di serramenti, per l’installazione di schermature solari, l’illuminazione di interni, le tecnologie di building automation, e per la sostituzione degli impianti esistenti per la climatizzazione invernale con altri più efficienti (ad esempio con una caldaia a condensazione), fino al 50% per gli interventi di isolamento termico nelle zone climatiche E/F e fino al 55% nel caso di isolamento termico e sostituzione delle chiusure finestrate, se abbinati ad altro impianto (caldaia a condensazione, pompe di calore, solare termico, ecc.);

Infine viene erogato il 100% delle spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE) per le PA (e le ESCO che operano per loro conto) e il 50% per i soggetti privati, con le cooperative di abitanti e le cooperative sociali.

 

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