Fotovoltaico e Accumulo: le due metà di un'unica mela

In questo periodo di festa, dove le luci spadroneggiano in ogni angolo delle nostre case e città, non possiamo dimenticare il fattore consumo e l’elemento a noi caro che riguarda l’efficienza.

E con quest’ultima parola possiamo introdurre un binomio molto produttivo fatto dall’unione del fotovoltaico e le batterie di accumulo.

L’installazione di un impianto fotovoltaico con accumulo permette non solo di beneficiare degli incentivi statali erogati sotto forma di detrazione Irpef (le nostre tasche ringraziano) ma anche di far fronte al caro bollette grazie alla possibilità di usare l’energia prodotta durante il giorno anche nelle ore notturne. 

Facciamo tutti una “ola” per festeggiare!

Spieghiamo meglio: un impianto solare con accumulo di energia permette di produrre energia grazie ai pannelli fotovoltaici ma se non utilizzata completamente la restante energia prodotta non andrà persa ma accumulata all’interno di batterie per essere utilizzata nei momenti in cui ci sarà minore o nulla luce solare (pensiamo a quando è nuvoloso o durante la notte).
ATTENZIONE però, per rispondere al meglio alle esigenze di ogni famiglia e per essere efficace il risparmio, il sistema dovrà essere dimensionato valutando le esigenze di consumo dell’utenza finale.

E se possediamo già un impianto fotovoltaico?

Nessun problema, è possibile installare i sistemi di accumulo di energia anche su impianti esistenti e già incentivati. Ma anche su impianti che stanno applicando lo scambio sul posto ossia quando l’impianto riversa sulla rete elettrica l’energia che non viene utilizzata. Senza dimenticare però di fare attenzione alla normativa CEI 0-21 e di essere in linea con le sue direttive.

Ora passiamo ad una parte un po’ più tecnica, ossia, come si realizza un impianto con accumulo e come funziona.
Partiamo dall’alto, i pannelli fotovoltaici. Questi sono realizzati da celle fotovoltaiche costituite da un elemento chimico specifico: il silicio cristallino.

Queste celle catturano la luce del sole e la trasformano in energia elettrica sotto forma di corrente continua. Occhio però!!! La corrente utilizzata all’interno delle nostre case è di tipo alternato. Per questo entra in gioco l’inverter fotovoltaico, un sistema in grado di trasformare la corrente continua in corrente alternata.

Per quanto riguarda l’accumulo esistono due tipologie:

La prima è l’inverter con batteria integrata, che unisce una batteria di immagazzinamento al dispositivo che trasforma la corrente continua prodotta dal pannello in corrente alternata utilizzata nelle reti domestiche (il vantaggio è di essere compatto e poco ingombrante), la seconda è il sistema componibile con batteria esterna: l’accumulatore è all’esterno dei pannelli solari ai quali è collegato.

Vantaggi: 
l’inverter con batteria integrata risulta compatto e quindi poco invadente, l’altro permette di poter selezionare diverse tecnologie per l’accumulo.

E se l’energia accumulata non basta? O se la batteria di accumulo è carica dove andrà la restante energia prodotta? 

Se l’energia accumulata non dovesse essere sufficiente, l’impianto la preleverà dalla rete elettrica. Nel caso in cui, invece, venisse prodotta più energia rispetto a quanto è possibile accumularne, l’energia in eccesso verrà immessa nella rete e venduta.

In linea generale i sistemi di accumulo posso essere installati come impianti stand-alone (chiamati off-grid) riuscendosi così a staccare al 100% dalla rete di distribuzione elettrica. Soluzione utile nei casi in cui è difficile arrivare con la rete elettrica. Fermo restando che nel caso in cui non venisse sufficientemente prodotta energia si rimarrebbe senza corrente elettrica.

Per quel che concerne l’investimento solitamente si riesce a rientrare del costo in un periodo che varia dai 4 e 8 anni. Considerando che gli impianti hanno una durata stimata di 25 anni, il ritorno è sufficientemente alto da farlo inserire tra i buoni propositi per il nuovo anno!

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